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Libum

La parola libum viene dal verbo latino libare, che significa fare una libagione, e questa preparazione era una focaccia che veniva offerta agli dei specialmente per gli anniversari.
Marco Porcio Catone nel suo libro: “De Agricoltura” scrive: "Farai così il libum. Sciogli bene in un mortaio due libbre di formaggio. Quando lo avrai reso del tutto liscio impasta bene...".
Questa ricetta era ritenuta una delle preferite da Catone, il quale ne consigliava la cottura in un'unica pagnotta. Oggi, è molto più pratico fare tante piccole facaccine.

Cosa ti serve:

  • 400 gr. di ricotta di pecora o di capra
  • 100 gr. di farina
  • 1 uovo
  • sale
  • olio extravergine q.b.
  • foglie di alloro

 

Come si fa:

 Metti la ricotta in una ciotola e riducila a crema con una forchetta, unisci l'uovo e amalgama bene, a questo punto aggiungi, poca alla volta, la farina, aggiusta di sale secondo i gusti.

Anche se l' impasto risulta molto morbido e appiccicoso, non aggiungere farina

Lava e asciuga tante foglie di alloro quante ne servono per foderare il fondo di una teglia tonda di 26 cm di diametro, a sua volta foderata con la carta forno, spruzza le foglie con l'olio e versaci sopra l'impasto, schiaccialo con una spatola unta d'olio all'altezza di circa 2 cm.

Traccia sulla superficie del pane dei tagli incrociati.

Cuoci a 180° in forno già a temperatura per circa 30 minuti

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